Dopo i fondali celebrativi del primo anniversario della rivoluzione d’ottobre, eseguiti da Chagall a Vitebsk nel 1918, per la seconda volta l’artista realizza nel 1920 un’opera di carattere collettivo, dedicata alla realtà teatrale così concentrata sull’arte delle apparenze: i teleri per l’esordiente Teatro ebraico da camera di Mosca.
Il capolavoro esposto costituisce un prestito eccezionale della Galleria di Stato Tretjakov di Mosca, di assai rara presenza in Italia: furono esposti a Milano nel 1994 e a Roma nel 1999 dopo le esposizioni del 1992 al Guggenheim di New York e del 1993 al The Art Institute di Chicago.
Nel ciclo pittorico il teatro si identifica con la festa della rivoluzione d’ottobre vissuta da Chagall come rinnovamento e affermazione della massima libertà individuale.
Nel grande pannello Introduzione al teatro ebraico, che occupava la parete sinistra della platea, si avverte subito che Chagall si è svincolato dal quel che era diventato il suo modo abituale di fare pittura, sperimentando metodi più sintetici e immediati.
L’artista mette insieme gesti, caratteri, funzioni, situazioni di una umanità che vive l’incerto presente, coinvolta in incidenti di ogni tipo e condizionata da manie che la fanno apparire isolata nella bizzarria di una nuova condizione.
Nel teatro erano situati, sulla parete di destra, i quattro quadri raffiguranti le Arti personificate: la Musica rappresentata da un violinista mefistofelico, la Danza da una mastodontica ballerina, il Teatro dal Badchan, l’animatore di matrimoni ebrei e, infine, La Letteratura dalla figura tutta bianca dello scriba-poeta.
I pannelli sono sormontati da una striscia di simboli commestibili e terribili. È questo il Fregio che rappresenta il banchetto nuziale in cui, accanto a pesci, pani, frutta e galli vivi, si serve anche un amante defunto, per accennare forse al fatto che il vecchio teatro ebraico sarebbe stato soppiantato da una poetica dell’assurdo.
Dirigendosi verso la porta d’uscita della sala gli spettatori potevano osservare il dipinto Amore sulla scena, opera in cui è evidente sino a che punto Chagall poteva spingersi nell'uso di elementi non oggettivi rimanendo il pittore delle suggestive immagini psichiche, a doppio senso.
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Mostra Marc Chagall.
Palazzo della Ragione, Piazza Erbe - 46100 Mantova
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Dal 05/09/2018 al 03/02/2019.
chagallmantova.it
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